Il vescovo Athanasius Schneider, ausiliare di Astana (Kazakhistan), ha raccontato di aver chiesto direttamente a Papa Francesco un chiarimento sulla frase contenuta nel “Documento sulla fratellanza” a proposito del pluralismo religioso voluto da Dio: «la risposta del Papa è stata chiara, la frase indica la volontà permissiva di Dio».
Durante il suo viaggio apostolico ad Abu Dhabi, Papa Francesco ha firmato assieme all’imam Ahmad al-Tayyeb uno storico accordo chiamato Documento sulla fratellanza umana, attraverso il quale il leader islamico -parlando a nome dei musulmani- si è impegnato a proteggere i cristiani perseguitati e a considerarli cittadini di pari livello.
Le diversità di religione una volontà divina?
Il network antipapista che perseguita l’attuale Pontefice ha reagito con un’approvazione a denti stretti, scatenandosi però contro una breve frase contenuta nel documento. Eccola: «Il pluralismo e le diversità di religione, di colore, di sesso, di razza e di lingua sono una sapiente volontà divina, con la quale Dio ha creato gli esseri umani». Un’affermazione certamente non chiarissima, la quale sembra far intendere che la molteplicità di religioni sia nata dall’esplicita volontà di Dio.
Qualunque persona in buona fede e che evita di guardare la realtà con la lente del pregiudizio capisce che si tratta di una esposizione (e relativa traduzione) poco accurata. Tuttavia, anche in questo caso, si è deciso di creare il solito polverone sul web, accusando la Santa Sede di relativismo, di apostasia, di rinnegare i Comandamenti e il Catechismo e tutte le puntuali paturnie prodotte dagli autori de La Nuova Bussola Quotidiana e dei sedevacantisti di Radio Spada.
Il chiarimento di Papa Francesco al vescovo Schneider.
Con molta più semplicità, Athanasius Schneider, vescovo ausiliare di Astana (Kazakhistan) e celebrità dei blog della resistenza al pontificato di Francesco, ha rivolto al Papa stesso la richiesta di un chiarimento. Il quale è arrivato, con altrettanta semplicità.
Mons. Schneider in persona ha raccontato di aver fatto una specifica domanda nel corso di una recente udienza che il Papa ha concesso a lui e a dieci vescovi del Kazakhstan e dell’Asia centrale. Ecco il suo racconto:
«È stata per me un’esperienza molto spirituale Il Papa è l’attuale Vicario di Cristo sulla, ed è stato molto fraterno e gentile con noi. Era un’atmosfera molto gentile. Il nostro incontro con lui è durato due ore. Considero questo un atto di grande generosità da parte sua, passare così tanto tempo con il nostro gruppo di 10 vescovi e ordinari del Kazakistan e dell’Asia centrale. Durante l’incontro, il Papa ci ha invitato ad esprimere liberamente le nostre preoccupazioni e anche le nostre critiche. Ha sottolineato che gli piace una conversazione molto libera.
Ho chiesto al Santo Padre di chiarire la dichiarazione contenuta nel documento di Abu Dhabi sulla diversità delle religioni “volute” da Dio. Il Papa è stato molto benevolo nella sua risposta alle nostre domande e ha cercato di risponderci dal suo punto di vista. Sono molto grato al Santo Padre di averci dato la possibilità di sollevare diverse preoccupazioni in un’atmosfera molto serena. Sul tema della mia preoccupazione per la frase usata nel documento di Abu Dhabi -che Dio “vuole” la diversità delle religioni- la risposta del Papa è stata molto chiara: ha detto che la diversità delle religioni è solo la volontà permissiva di Dio. Ho cercato di approfondire la questione, citando la frase come si legge nel documento. La frase dice che Dio vuole la diversità di sessi, colore, razza e lingua, così come vuole la diversità delle religioni. C’è un evidente confronto tra la diversità delle religioni e la diversità dei sessi.
Ho menzionato questo punto al Santo Padre e ha riconosciuto che, se si opera questo confronto diretto, la frase può essere effettivamente intesa in modo erroneo. Ho sottolineato nella mia risposta a lui che la diversità dei sessi non è la volontà permissiva di Dio, ma è voluta positivamente da Dio. Ed il Santo Padre ha convenuto con me sul fatto che se menzioniamo entrambe queste frasi nella stessa frase, allora la diversità delle religioni viene interpretata come voluta positivamente da Dio, così come la diversità dei sessi. La frase può quindi condurre a dubbi e ad interpretazioni errate. Il Papa però ci ha detto: la frase in questione sulla diversità delle religioni va intesa come la volontà permissiva di Dio. Cioè significa che Dio permette certe cose, ha permesso il peccato di Adamo e tutte le sue conseguenze; permette i nostri peccati o li tollera. Ma Dio non crea positivamente il nostro peccato. Lo permette in vista del sacrificio infinitamente meritorio di Nostro Signore Gesù Cristo e perché non vuole distruggere la nostra libertà. Questo è il significato della volontà permissiva di Dio».
Siamo grati al vescovo kazako di aver voluto mettere fine alle speculazioni tradizionaliste anche se, come prevedibile, nessuno dei blog che hanno gettato fango contro il Papa ha riportato poi il (superfluo) chiarimento, menzionando il racconto di mons. Athanasius Schneider.
fonte UCCR